Quella di Rosetta Pampanini, nata a Milano nel 1900 tondo tondo, è stata
una figura particolare nel panorama della
lirica italiana. Dotata di figura minuta
e gentile, ancorché di una voce di buon volume
e di particolari smalto e colore, spicca
tra le altre contemporanee per la particolare
capacità di penetrare psicologicamente le
più importanti figure pucciniane. Le sue
esecuzioni da Mimì a Butterfly, ma anche Tosca e Liù, sono tutto un susseguirsi di disegni vocali
su trame tenuissime, ma robuste come la sua
vocalità, che non hanno avuto eguale per
oltre vent'anni. Prediletta da Toscanini
e da tutti gli altri grandi direttori, cantò
quasi sempre in Italia, ma quando andò all'estero
per tournées o inviti particolari fu sempre con un successo
senza eguali. La delicatezza dei suoi chiaroscuri
vocali è ben riportata nei molti dischi che
incise lungo tutto l'arco della carriera,
o almeno a partire dal quinto o sesto anno
di attività. Di particolare interesse la
discografia delle poche canzoni da lei interpretate,
tutte ormai veri e propri classici da antologia.
Il bellissimo libro, stavolta di oltre 300
pagine ed unico disponibile su tale artista,
riporta non solo l'usuale cronologia, repertori,
discografia e raccolta fotografica, ma soprattutto
il romanzo della vita della cantante scritto
dal notissimo musicologo e critico Guido
Tartoni su incarico della stessa artista
e mai pubblicato prima in alcuna forma editoriale.
La riedizione discografica contiene anche
alcune rare pagine registrate dal vivo, e
tra queste l'intervista con la cantante,
che racconta simpaticamente alcuni divertenti
episodi della sua carriera. In chiusura,
la riproposizione dell'addio ai suoi ammiratori
dato attraverso i microfoni della RAI nel
corso di una trasmissione sulla sua vita
artistica ed in cui eseguì la morte di Butterfly
accompagnata dall'orchestra della RAI. |