Nato
a Bergamo nel 1890, e ivi morto nel 1954, è uno dei grandi canti lirici
nostrani più noto oggi per aver inciso rari dischi acustici (che però
proprio per la loro precarietà riportano l’ascoltatore all’epoca
d’oro del belcanto) che per una carriera sfolgorante della quale si
conoscano luci ed ombre. Ma in realtà Dolci ebbe anche questa, avendo
cantato sino al Covent Garden di Londra, in Spagna, negli Stati Uniti e
nell’America latina per oltre un decennio e sempre con successo
crescente e risonante anche sulle pagine dei quotidiani nostrani. In
possesso di una bella voce bronzea, di puro tenore alla Bernardo De Muro
e dunque squillante e corposa anche negli acuti e soprattutto nel
“do” della pira, fu uno dei dominatori di scuola nostrana che
portarono il nome dell’Italia canora in giro per il mondo. Dopo il
1921, a causa di un’operazione chirurgica alla gola cambiò
completamente repertorio spostandosi verso quello contemporaneo ed
entrando stabilmente nei complessi del teatro alla Scala. |